La seconda settimana della scuola

I commilitoni
Una degli studenti che attendevano nel mio corso ha lasciato il corso, dicendo "Questa non e' la lezione che speravo." e alcuna e' tornata al suo paese, e una e' partita per viaggio in Sicilia. Una signora ha cambiato il corso. Quindi nella seconda settimana c' sono rimasti soli 4 studenti nel' aula. Signora A.M era molto brava svizzera e aveva studiato l' italiano anche nel suo paese.
Lei era insegnante d' arte e mi mostra una sua opera molto bella nel suo galleria del suo telefonino. Lei e' venuta con la sua famiglia e anche suo marito studiava nel altro corso. Beata lei. Una signora olandese era calma e simpatica. Un giovane americano e' molto dilligente, serio e un po' timido ma simpatico. All' inizio non ho capito quello che ha detto perche' lui pronunciava alla moda francese. Ci ha detto che lavorava a Taormina col internet. Poiche lui era l' ingeniere del computer dovunque andasse poteva lavorare li' col internet. Beato lui !!

Per me la lezione di gramatica era molto difficile perche' nonostante che l' ho gia studiata non ho potuto ricordarla bene. Mi dicpiaceva di non portare il libro di grammatica scritto in giapponese. Perche' la grammatica mi chiede la logica e non e' facile studiarla in Italiano.

Ancora adesso mi sento un po' di nostalgia dei compagni d' aula come un commilitone. Abbiamo scambiato gli indrizzo di E-mail. Spero di incontrarci ancora.l

Spero di no, ma ...razzismo?
(Una signora simpatica era giapponese!)
Durante gli inrervalli della seconda settimana una signora, alta, snella ed molto elegante che sempre mi salutava nell' intervallo delle lezioni. Ma non mi sono accorta che lei era giapponese fino a quando le mi ha detto "Konniciwa"(Buongiorno in italiano). E' raro che la donna occidentale dell' altro corso mi saluta anche se ci conosciamo alla cena di casa di Aurelio. Mentre studiavo nella scuola quasi tutti studenti erano donne occidentali. Spero che loro non siano i razzisti pero mi sembrava che non sapessero come comportarsi con me perche' loro non avevano degli amci o conosciuti giapponesi ed ecetto quel giovane americano nessun e' andato in Giappone. Mi sembra che non abbiano immaginato che avrebbero studiato l'italiano col giapponese. Quindi non cercavo di fare amicizia con gli occidentali e loro non mi salutavano. Quella simpatica signora mi ha salutato perche' lei e' giapponese e forse si sentiva un po' la solitudine. Mamma mia ! Loro pensano che io sia andata in Italia per ammirare la cultura occidentale ma questo non e' giusto. Piu' ignorante, piu' arrogante. mi piace Italia e quelli italiani gentili ma non ammiro tutto.

Le signore giapponesi sono cambiate.
Quella simpatica signora giapponese era non solo una donna in bella carriera ma anche una buona moglie e una saggia madre. Ma chiede a suo marito di viaggiare all' estero da sola una volta ogni anno. e ha deciso di studiare in Italia questo anno per 3 settimane. Anche io sono partita per Italia da sola perche' se ci andassi con mio marito non avrrei potuto studiare l' italiano perche' parlassi Giapponese sempre, fuori della scuola e avessi poche progressi. (Dopo il corso della scuola ho viaggiato con mio marito.)

Durante viaggiavo ad Orvieto ho incontrato un' altra signora giapponese che ci ha visitato da sola. Anche lei viaggia all' estero al meno una volta ogni anno (Mi ha detto che all' inizio e' uscita da Giappone per curare la sua figlia che studiava a Londra poi ha cominciato a viaggiare all' estero ogni anno da sola.) Gli occidentali pensano che le donne giapponesi non siano independenti e non possano comportarsi come vogliono. Ma loro sono cambiate. Anche io sono venuta da sola perche' se io sia andata con mio marito non avrrei potuto fare progressi nello studio perche' avrrei dovuto parlare il giapponese sempre come ogni viaggio in Italia con lui. Penso che quelli mariti che rispettano il gusto di sue mogli siano molto generosi anche se sembra strano per chi e' legato dall' etica occidentale.



  
Gli illustrazioni dei miracoli sono
mostrati sulla parete del museo
di Taormina
    
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A Taormina ho visto la cerimonia del matrimonio
tante volte, quasi ogni giorno.