Quel giorno abbiamo visitato Bergamo. Alla stazione Centrale ho
potuto
comprare i biglietti senza difficoltà ma...
A causa della pioggia del giorno prima, qualche treno aveva un grande
ritardo
e nella stazione c'era una grande confusione.
Erano le 8.10 e guardavamo parecchie volte la tabella ma il treno delle
7.35
per Bergamo ritardava ancora e inoltre non c'era nessun indicazione
al riguardo.
Passati 20 minuti per noi inquieti, improvvisamente sulla tabella
è apparsa
l'indicazione: "il treno delle 8.45 per Bergamo parte puntualmente",
era il treno che avremmo dovuto prendere.
Controllando due volte se quel treno era per Bergamo l'abbiamo preso.
Sotto una pioggia torrenziale il treno correva attraversando
qualche fiume di cui
non conosco il nome e tutti i fiumi erano in piena e avevano l'acqua
torbida.
Arrivati a Bergamo, siamo saliti con l'autobus e la funicolare fino
alla città alta.
Come al solito abbiamo cercato un albergo per la notte all'ufficio
turistico.
Nella città alta ce n'erano in tutto cinque, tra cui tre erano
già pieni,
abbiamo prenotato una camera in uno di due stelle.
Lasciatovi uno zainone abbiamo fatto il giro della città.
Attorno a piazza Vecchia sono accentrati i principali monumenti della
città e
si possono ammirare stili diversi.
Sulla facciata della Cappella Colleoni c'erano degli angeli seduti
su decorazioni
e li ho trovati molto carini.
Con un'altra funicolare siamo saliti più su.
Da lì si sarebbe dovuto vedere un bel panorama della pianura
lombarda ma
per la nebbia non siamo riusciti a vederlo.
Ce ne siamo tornati di nuovo alla città alta. Mentre camminavamo
sul lastricato
vicino al museo Donizettiano, dove però non siamo potuti entrare
a causa dell'
intervallo di mezzogiorno, da una finestra di questo usciva una bella
melodia:
una voce tenorile accompagnata dal pianoforte.
Abbiamo pensato di entrarci il giorno dopo.
Scendendo giù verso la città bassa abbiamo visitato la
Pinacoteca dell'Accademia
Carrara. In essa le opere sono mostrate in ordine cronologico
così si può capire
bene la storia della pittura italiana.
Vi si trovavano in visita gli scolari della scuola elementare per giapponesi
che
dopo la spiegazione del loro insegnante si sparpagliavano, ciascuno
andava
davanti all'opera che aveva scelto e cominciava a copiarla: alcuni
seduti sul
pavimento, altri sdraiati sul ventre ed altri avvicinando il più
possibile la faccia
all'opera.
Godendo quella scena piacevole ce ne siamo andati. Mentre scendevamo
ancora più giù verso la città bassa abbiamo trovato
una chiesa,
il Tempio di S. Spirito, e vi siamo entrati.
Un anziano signore che forse lavorava in essa è stato molto gentile,
ci ha invitato in fondo all'abside e indicando con il dito una pittura
ci ha spiegato
che venivano molti turisiti per ammirare quest'opera di Lotto.
Quel giorno eravamo stanchissimi perché faceva freddo e inoltre
avevamo
camminato tutto il giorno sotto la pioggia, così abbiamo deciso
di cenare
nell'albergo.
Abbiamo ordinato la specialità dell'albergo seguendo il consiglio
della padrona e
così ci è stata servita "la salsiccia con polenta".
Avevo un problema: la salsiccia non mi piaceva molto ma ho provato ad
assaggiarne un po'; "Era buonissima!", mi è piaciuta molto.
Quell'albergo aveva camere abbastanza pulite e con bagno, tutto sommato
è stato
comodissimo pur essendo di sole due stelle.
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