§9   Novembre (sabato) da Roma a Montepulciano, sereno

Ci siamo alzati regolarmente alle 6, chissà perché sebbene fossimo stanchi
ogni mattina

ci siamo svegliati alla stessa ora.  Il giorno prima avevamo preparato quasi completamente le valigie prima di andare a letto perciò abbiamo aspettato
con calma che la sala da pranzo fosse pronta ma quando sono venute le 7
la sala era ancora buia.

Allora una ragazza è arrivata di corsa.  Sì, questa ragazza era la cameriera.
         Dopo 15 minuti non poteva ancora apparecchiare la tavola, quindi abbiamo rinunziato a mangiare là,
         e ortando le valigie siamo andati alla reception.
         Però anche quella era chiusa.

         Allora un signore è venuto correndo. Sì,  questo signore era l'addetto.  Era possibile che
         quel mattino tutti avessero dormito più del solito. Finalmente abbiamo potuto lasciare in deposito
         le nostre valigie.  Meno male che avevamo pagato il conto dell'albergo il giorno prima.

          A 10 minuti di cammino dal nostro albergo abbiamo trovato quello di M, ma prima al bar vicino
        abbiamo fatto colazione in fretta e poi puntualmente alle 8 meno 10 ci siamo uniti con M.
        Ho provato sollievo.  Le ho presentato mio marito e il nostro piccolo viaggio cominciato.

          Arrivati alla stazione Termini abbiamo preso lo stesso Inter-regionale delle 8.25 del giorno prima.
        La ferrovia corre nè vicina nè lontana ma quasi parallela all'autostrada.  In lontananza si vedeva
        qua e là qualche città circondata da mura.

         Un anziano signore che si era seduto accanto a noi ci ha parlato;  ha detto che mio marito
        non sembrava giapponese perchè aveva il naso alto.  Mio marito era molto contento e
        quando l'anziano  sceso dal treno l'ha aiutato.

Dopo un'ora e quaranta siamo arrivati a Chiusi.  Dalla stazione a Montepulciano abbiamo dovuto prendere l'autobus.
In esso mi sono goduta il salire e il scendere della gente
del luogo e la loro conversazione con l'autista
per circa 45 minuti.

Quando siamo arrivati alla destinazione di quel giorno, Montepulciano, non sapevamo in quale parte della città fossimo quindi porgendogli la pianta in giapponese
l'abbiamo chiesto all'autista, mio marito seguiva la scena stupito ma l'autista ha cercato gentilmente il posto.

Subito abbiamo potuto trovare l'albergo di quel giorno
"Il Marzocco".
La nostra camera era abbastanza ampia e confortevole
e aveva una grande terrazza panoramica da cui
si dominava le colline della Toscana, invece quella di M
dava sulla strada.

Dopo un po' di riposo abbiamo fatto il giro della città
         prima di tutto siamo andati all'ufficio turistico per prendere la pianta della città e
         qualche informazione.

         Questa città è di forma allungata.  Passata la Porta al Prato che sembra una fortezza, una strada
       l'attraversa da una parte all'altra e lungo tale strada sono rimasti qua e là monumenti etruschi e
       palazzi di stile diverso.  Su qualche palazzo c'era una targa ma alcune erano scritte in latino e
       le altre erano un po' consumate perciò non ho potuto leggerle bene.
 

         In Piazza Grande c'era il museo del vino sotto di cui c'era una cantina.
       Questa città  famosa per il vino rosso che si chiama "Vino Nobile di Montepulciano".

         Mio marito ed io non ci eravamo interessati molto al vino finchè non abbiamo visitato questo paese,
       piuttosto non ci piaceva perchè quello francese ci dava un'immagine di lusso.  Ma in questa cantina
       abbiamo potuto assaggiare alcuni vini; tutti erano molto buoni, inoltre non erano tanto cari,
       al punto che pensavamo di comprarne alcuni.  Ma invece di caricarci di un peso, abbiamo deciso di
       assaggiare i vini tipici delle città che avremmo visitato.

Girando per la città fino a sera, ce ne siamo ritornati all'albergo.
 Avevamo per un grande problema.
 Il giorno dopo saremmo dovuti andare a Montalcino ma
avevamo ricevuto dall'impiegata dell'ufficio turistico l'informazione
che la domenica non c'erano autobus per Montalcino.

Per trovare una soluzione a questo problema, la nostra discussione
è durata a lungo.
Per alleggerire il bagaglio il più possibile avevamo lasciato la guida
nell'albergo di Roma e avevamo portato solo la piantina della Toscana.

         La mancanza d'informazioni ci provocava ancora più confusione.  Pensando tutto quello che
       potevamo pensare, la nostra voglia di andarci restava molto forte, alla fine la decisione fu coraggiosa
       e irreversibile; "ci andiamo con il tassì! "  Avevamo fatto un passo in avanti e abbiamo sospirato di
       sollievo e poi abbiamo controllato quanti soldi avevamo in quel momento;
      la persona più ricca era M.  Lei è  il tipo che se la prende con calma ed è sempre coraggiosa
      quindi mi appoggio completamente a lei.  Però non sapevamo quanto costasse andarci con il tassì
      e come cercarlo.

        Dopo cena abbiamo spiegato alla padrona dell'albergo la nostra situazione e l'abbiamo pregata che
      chiedesse a un tassista.  Ha accettato volentieri e gli ha subito telefonato ricevendo la risposta che
      per ottantamila lire ci sarebbe andato, siamo stati d'accordo senza esitazione.
      Non sapevamo bene se questo prezzo fosse caro o no, ma siamo stati contenti di poter andare a
      Montalcino.  E poi sperando che anche il giorno dopo facesse bel tempo, siamo andati a letto.

continua
scritto da Signora Piano,

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