7, Novembre (giovedì)
Roma nuvoloso con qualche rovescio
Ci siamo alzati alle 6. Dopo le 7 per fare colazione siamo saliti
sull'ascensore fino al quarto piano.
Nella sala da pranzo c'erano due gruppi giapponesi. Pensavo che l'albergo
fosse molto piccolo e
che quindi non ci sarebbe stato nessun giapponese.
All'inizio
abbiamo dovuto fare i biglietti del treno e del pullman,
ma è stato incredibilmente difficile.
Ho comprato
l'orario ferroviario all'edicola, poi abbiamo girato e rigirato in piazza
della Repubblica
ma non abbiamo
potuto trovare l'agenzia dei pullman.
Mi avevano
detto che doveva essere qui vicino, perciò ho chiesto ad alcuni
passanti
ma non lo
sapeva nessuno. Meno male che abbiamo trovato l'ufficio turistico:
lì
ho chiesto se c'era il pullman per andare ad Orvieto.
Non
c'era! Siamo rimasti scioccati! Sebbene avessimo cercato
in tale modo, non c'era!
Abbiamo deciso
di andarci con il treno, per forza!
Però
anche alla stazione Termini, ci siamo trovati nei guai. Abbiamo
fatto la fila cinque volte e
ci sono volute circa due ore.
1o sportello: L'impiegato
ha detto che io avevo sbagliato lo sportello.
2o sportello: Ho potuto
fare tre tipi di biglietto ma mi sono accorta di
averne sbagliato due su tre.
3o sportello: Il biglietto
per Chiusi l'avrei cambiato da biglietto di sola
andata in quello di andata e
ritorno, ma l'impiegato ha rifiutato di cambiarmelo.
4o sportello:
Ancora una volta ho sbagliato lo sportello a cui avrei voluto cambiare
dalla seconda
classe nella prima l'Intercity per Milano.
5o sportello:
Lo sportello per le prenotazioni davanti al quale aspettavamo di nuovo
era soltanto uno,
perciò una lunga fila si formata perché ognuno usava
tanto tempo per fare il biglietto.
Quando tutto è finito erano già le undici e mezzo.
Mentre aspettavamo
ci hanno parlato diverse persone.
1. Un
gruppo di cinque giovani giapponesi mi ha chiesto il metodo di prenotare
il treno.
2. Una
signorina nordica, prima che ha parlato in inglese ma dopo parlava in giapponese
bene.
3. Uno
studente giapponese, che da tre mesi stava facendo il giro di tutta l'Europa,
ci ha detto che
sarebbe andato in Germania, in Inghilterra e inoltre negli Stati Uniti.
Lui era un
po' triste perché aveva fatto il viaggio con pochi soldi, ma eravamo
invidiosi di lui.
L'abbiamo
incoraggiato e ci siamo separati.
Finalmente
siamo riusciti a comprare tutti i biglietti, allora siamo andati a cercare
l'albergo
della signorina
N con cui avremmo fatto un piccolo viaggio due giorno dopo, ma non siamo
riusciti
a trovarlo.
Non avevamo
tempo perciò in fretta siamo andati ai musei e gallerie
del
Vaticano con il tassì.
A causa
dell'intervallo di mezzogiorno non abbiamo avuto abbastanza tempo
perciò
abbiamo
visto bene solo la sala di Raffaello e la Cappella Sistina.
Di nuovo con
il tassì siamo andati al quartiere di Trastevere.
Abbiamo pranzato in una pizzeria e
abbiamo fatto
due passi. In una strada medievale c'era una chiesa che si chiama
Santa
Cecilia in Trastevere;
era molto
bella e semplice e si dice che la divinità musicale abiti qui.
Quando ce ne
siamo andati, sulla sinistra abbiamo trovato una bottega di pelletteria:
c'erano
tante cose di pelle lavorata a mano, tra cui uno zainetto il cui
l'interno era di pelle e
l'esterno
(era) di tessuto, ne ho comprati due: erano molto economici e carini.
Ce ne siamo
tornati all'albergo a piedi, ma abbiamo perso la strada a 50 metri dall'albergo,
penso di aver
camminato 20 minuti in più per aver fatto un lungo giro.
Eravamo
stanchissimi, così siamo andati a letto senza mangiare.
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