6 Novembre (mercoledì
da Tokyo a Roma, sereno
La
mattina della partenza tutto andato bene. Ci siamo alzati alle
6, siamo usciti di casa alle 7 e
siamo arrivati a Narita alle 9.30.
Avevamo ancora tre ore ma prima di tutto siamo andati al banco dell'Alitalia
dove gi due persone aspettavano
la fila: il check-in è cominciato subito. Per fortuna abbiamo
potuto prendere i posti che volevamo.
Per quanto ricordi mi è successo di raro che un mio grande desiderio
fosse esaudito. Che meraviglia!
Il mio un posto davanti a cui non c'è niente, si possono stendere
le gambe, ci si pu alzare quando si vuole
e inoltre vicino al finestrino. Perciò possiamo stare
comodi fino ad arrivare a Roma.
I posti erano comodissimi ma il giapponese che si seduto accanto
a noi era
molto strano perché appena si seduto,
ha cominciato a mangiare e bere quello che aveva portato con sé.
Così il volo dell'Alitalia AZ789 partito con un odore
di Sake.
Quando hanno servito il primo pranzo, lui ha tirato fuori dalla sua borsa
Kamameshi-bento,
l'ha mangiato tutto facendovi seguire dei dolci giapponesi.
Io pensavo che strano!
Sull'aereo abbiamo letto prima il giornale e poi qualche pagina di un libro
giallo,
abbiamo visto il film americano intitolato Indipendence day e abbiamo
fatto un sonnellino.
La vista dal finestrino non era molto bella perché si vedeva solo
un mare di nubi ma sulla Svizzera faceva bel tempo
e si potuto vedere il bel panorama delle Alpi che splendevano rossegianti
al tramonto.
Poco dopo l'aereo arrivato a Milano. Ho chiesto alla hostess
se avrei dovuto mettermi la giacca per uscire fuori
ma non sono riuscita a farmi capire: ho provato la prima difficoltà.
La partenza per Roma era in ritardo perché l'aeroporto di Roma era
in sciopero, perciò siamo arrivati a Fiumicino
senza un grande ritardo.
E poi siamo andati al centro con il tassì Correndo a
grande velocità ci sono voluti solo trentacinque minuti per
arrivare all'albergo.
Quando ho fatto il check-in, ho provato la seconda difficoltà
Ho potuto capire piuttosto bene ci che l'addetto diceva
ma non ho potuto parlare bene. Sembrava che dicesse così.
Ora non c'è una camera con bagno, per domani
prepareremmo la camera con bagno che voi volete.
Non c'era niente'altro da fare, siamo stati d'accordo e siamo entrati nella
camera attraversando il cortile.
La camera era abbastanza grande e pulita. Abbiamo fatto la doccia
e poi siamo andati a letto.
La prima notte in Italia sarebbe passata cos normalmente ma a mezzanotte
ho provato la terza difficoltà.
Ho inciampato nelle scale per il bagno, sono caduta e mi sono fatta un
livido sul ginocchio. Ci sono ancora
molte difficoltà davanti a noi.
Alla prossima volta. Aspettate!!
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